Io non scelgo di essere un uomo comune.
E’ un mio diritto non essere comune, se posso.
Io cerco l’opportunità, non la sicurezza.
Io non desidero essere un cittadino mantenuto,
umiliato e intorpidito, per aver lasciato
che lo stato provvedesse a me.
Io voglio il rischio calcolato,
per sognare e costruire,
per fallire e avere successo.
Mi rifiuto di barattare un incentivo
con dell’elemosina:
preferisco le sfide della vita
a un’esistenza garantita,
la gioia del risultato alla calma stantia dell’utopia.
Non rinuncerò mai alla mia libertà
per della beneficenza,
né alla mia dignità per dell’elemosina.
Non mi inginocchierò mai davanti a nessun padrone,
né mi piegherò di fronte a minaccia alcuna.
E’ nella mia genesi rimanere eretto,
orgoglioso e impavido;
per pensare ed agire per conto mio,
godere dei benefici delle mie creazioni,
guardare il mondo in faccia, spavaldamente,
e dire: “questo io ho fatto!”.