18 settembre 2012

Il mio credo



Io non scelgo di essere un uomo comune.
E’ un mio diritto non essere comune, se posso.
Io cerco l’opportunità, non la sicurezza.
Io non desidero essere un cittadino mantenuto,
umiliato e intorpidito, per aver lasciato
che lo stato provvedesse a me.
Io voglio il rischio calcolato,
per sognare e costruire,
per fallire e avere successo.
Mi rifiuto di barattare un incentivo
con dell’elemosina:
preferisco le sfide della vita
a un’esistenza garantita,
la gioia del risultato alla calma stantia dell’utopia.
Non rinuncerò mai alla mia libertà
per della beneficenza,
né alla mia dignità per dell’elemosina.
Non mi inginocchierò mai davanti a nessun padrone,
né mi piegherò di fronte a minaccia alcuna.
E’ nella mia genesi rimanere eretto,
orgoglioso e impavido;
per pensare ed agire per conto mio,
godere dei benefici delle mie creazioni,
guardare il mondo in faccia, spavaldamente,
e dire: “questo io ho fatto!”.

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